25/02/2014 11:54

Migrantopoli, un gioco da tavolo per abbattere i pregiudizi

Mercoledì l’associazione Anelli Mancanti presenta un gioco che descrive la vita degli stranieri in Italia


Si chiama Migrantopoli ed è il gioco da tavolo che l’associazione “Anelli mancanti” di Figline e Incisa ha ideato come strumento di educazione e informazione contro i pregiudizi e i luoghi comuni di cui spesso sono oggetto gli stranieri che vivono in Italia.


Il gioco sarà presentato mercoledì 26 febbraio alle ore 18 al centro sociale “Il Giardino” (via Roma-Figline) alla presenza della stessa associazione, di tutti gli enti che hanno collaborato al progetto (come il Comune), di chi ha realizzato il gioco (l’Ingegneria del Buon Sollazzo) e di chi l’ha finanziato (il Cesvot).


L’idea nasce dalla constatazione che, sebbene la realtà della società italiana negli ultimi 20 anni sia molto mutata nella sua componente multiculturale, rimangono nella comunità sentimenti di diffidenza, paura e intolleranza che spesso portano a episodi di conflittualità e violenza. Questi sentimenti si basano spesso su pregiudizi e stereotipi che il gioco ha l’obiettivo di sostituire con una reale conoscenza del fenomeno dell'immigrazione, offrendo la possibilità ai giocatori di immedesimarsi nella realtà degli stranieri che vivono in Italia.


Il gioco prevede la presenza di due circuiti, uno per gli stranieri regolari, uno per quelli irregolari, con la possibilità di passaggio dall'uno all'altro. Ciascun circuito è costituito da caselle, ognuna delle quali rappresenta un luogo o un evento tipico della vita di una persona migrante (ad esempio Centro Identificazione ed Espulsione, Prefettura, Questura, Forze dell'Ordine, Centro per Richiedenti Asilo Politico, Sportello Stranieri, Scuola di lingua italiana, ecc.).

 

Le pedine del gioco sono accompagnate da una scheda di presentazione e ciascuna di esse possiede quindi un profilo e una storia che già lo assegna ad uno dei due circuiti: c’è ad esempio Abdel Rahim, arrivato a Lampedusa dalla Siria scappando dalla guerra civile oppure il cinese Hung, in Italia con un visto turistico. Durante lo svolgimento del gioco le persone incorrono in una serie di eventualità come ad esempio essere fermati dalle Forze dell'Ordine, essere inviati al Cie o incontrare un italiana o un italiano che gli permette, nel caso di un matrimonio, di passare da una situazione di irregolarità ad una regolare. A movimentare il gioco ci sono anche delle carte come quella del rinnovo del Permesso di soggiorno o la permanenza al Cie, che impongono pause o spostamenti.

 

Nel gioco si possono subire discriminazioni in ambito lavorativo e sociale, come invece incontrare persone o associazioni che forniscono aiuto e sostegno. Il gioco si conclude senza vincitori né vinti: qualcuno sarà stato rimpatriato, qualcuno invece sarà riuscito a ricongiungere la sua famiglia in Italia o sarà riuscito ad ottenere la cittadinanza. Ma in ogni caso tutti i partecipanti alla fine raccontano il loro percorso descrivendo le varie tappe della propria esperienza.


Il gioco avrà una finalità didattica, in quanto sarà uno degli strumenti che l’associazione utilizzerà negli incontri con gli studenti dell’Istituto d’istruzione “Vasari” di Figline.


Il progetto ha ricevuto anche il plauso dei commissari prefettizi del Comune di Figline e Incisa Valdarno:
“Quella degli Anelli Mancanti è un’iniziativa di sicuro interesse e utlità pubblica – ha commentato la sub-commissario Anna Maria Santoro – che sarà svolta in un luogo di aggregazione molto importante sia per la comunità locale, sia per quella straniera come ‘Il Giardino’: a tutte queste realtà, così attive sul territorio, va il nostro ringraziamento”.

 

 


Samuele Venturi - Florence Multimedia
Ufficio Stampa Comune di Figline e Incisa Valdarno
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