13/01/2019 14:24

Scomparso lo scultore dell’Albero dell’Universo

Cordoglio per la morte di Marcello Guasti. L’opera di via Sarri è un omaggio ai caduti di tutte le guerre

 

L’Amministrazione comunale di Figline e Incisa Valdarno esprime sincere e profonde condoglianze ai familiari di Marcello Guasti, scomparso venerdì all’età di 95 anni. Artista di fama internazionale, ha lasciato traccia anche nel nostro territorio come autore dell’Albero dell’Universo. L’opera, situata in via Sarri a Figline, è un omaggio ai caduti della città nella Prima guerra mondiale e, in senso più generale, ai caduti di tutte le guerre.

La scultura - presentata nel gennaio 2010 e inaugurata il 30 marzo 2011 alla presenza dell’allora Prefetto di Firenze, Paolo Padoin - è costituita da 23 elementi in bronzo patinato che rappresentano le fronde e il tronco, con i nomi dei 202 caduti figlinesi (tra cui anche Vittorio Locchi) che vanno a costituire una fascia a spirale che si svolge secondo l'immagine di una galassia. Per la realizzazione della scritta fu necessario incidere i nomi sulla cera e, a fusione avvenuta, riempirli con una resina bianca, mentre la struttura portante è realizzata in acciaio; la dimensione della scultura è di 5 metri di altezza e 6 metri di larghezza, per un peso di 1200 kg.

La sindaca Giulia Mugnai, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, ricorda lo scultore con affetto e gratitudine per aver impreziosito la città di un’opera di così profondo significato, di fronte alla quale si svolgono tutte le celebrazioni istituzionali di Figline e Incisa Valdarno. I funerali saranno celebrati martedì 15 gennaio alle ore 10 nella chiesa di Santo Stefano a Paterno, a Bagno a Ripoli.

Marcello Guasti era nato a Firenze il 17 novembre 1924. Allievo di Pietro Parigi, uno dei maggiori incisori del Novecento, dopo un esordio da xilografo, è pittore durante gli anni Cinquanta; passa alla scultura nel 1956 con le prime versioni dei Gatti in bronzo, e con un gruppo di statue in legno e bronzo sul tema del lavoro dei Renaioli (1957-59), che sono riconosciuti come un evento importante nella scultura di quegli anni (Carlo Ludovico Ragghianti in “Selearte”). Durante gli anni Sessanta, vive una fase di abbandono completo della figura per aderire alla cosiddetta tendenza dell’Espressionismo informale, con opere dalla plasticità mossa e magmatica. Alla fine del decennio lo scultore si volge infine ad un linguaggio di forme geometriche: tipici i vari interventi di una sfera, grazie all’impiego di materiali tecnologici come il cromo, l’acciaio inox e le vernici a fuoco su metalli, una fase di sculture quali ‘Concavo’ e ‘Segnali’, concepite secondo una sequenza seriale, segnalate da Enrico Crispolti (1979) per il rigore formale e strutturale. Marcello Guasti ha realizzato diverse opere di impegno civile, come il monumento ai tre carabinieri medaglia d’oro sul colle di San Francesco a Fiesole (1964), quello in pietra boema a Horice (Praga) del 1967, il monumento ai partigiani caduti nella battaglia di Pian d’Albero in Piazza Elia Dalla Costa a Firenze (1970), i monumenti in pietra di Soest Westfalia, in Germania, e di Pesaro.


Samuele Venturi
Ufficio Stampa e Comunicazione
Comune di Figline e Incisa Valdarno
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