30/04/2013 13:16

Racconti di campagna con lo scrittore Marco Teglia

Domenica 5 maggio al Palazzo Pretorio di Figline presentazione del libro “Il popolo va agli Uffizi”


Nell’ambito delle iniziative di Primaveria 2013 domenica 5 maggio alle ore 18 si terrà la presentazione del libro di Marco Teglia “Il popolo va agli Uffizi”. Ad ospitare l’evento sarà la Sala “Egisto Sarri” del Palazzo Pretorio di Figline (piazza San Francesco), dove oltre all’autore interverranno l’intellettuale ed architetto Adolfo Natalini e il medico-chirurgo Claudio Fucini, docente all’Università di Firenze.


Nato a Lucca nel 1949, Marco Teglia si trasferisce a Firenze negli anni ’70 per svolgere il mestiere di antiquario, coltivando nel frattempo la sua grande passione, quella per la chitarra. Con il nome d’arte di Roventino da Panzano si esibisce sui palchi di tutta la Toscana, guadagnandosi una nutrita cerchia di ammiratori. Nel Chianti, dove la sua stella brilla maggiormente, stringe un’amicizia fraterna con figure come il “poeta macellaio” Dario Cecchini e la scrittrice Miriam Serni Casalini. Artista eclettico, cultore della parola e del verso, non può non condividere col padre l’amore per la scrittura. Nonostante le lodi e i ripetuti incoraggiamenti (tra cui quello dell’intellettuale Adolfo Natalini che firma la prefazione), si affaccia soltanto nel febbraio 2013 al panorama letterario, pubblicando un’originale antologia di racconti che ha avuto una lunghissima gestazione, dal titolo “Il popolo va agli Uffizi”.


Nel libro si racconta di Guerrino Anchioni, un contadino e un bracciante, uno “alla buona”. Non è artista o poeta né tantomeno filosofo, eppure si cimenta con Platone, con la Divina Commedia, con la scultura di Michelangelo. Guerrino è “il Popolo”, una figura così affascinante e bizzarra da essere rimasta celebre nei racconti popolari della Valdinievole. Partendo da questo retaggio l’autore dipinge il Popolo nella sua malinconica quotidianità, ritraendolo alle prese con la bicicletta, con la sorella, con Ferragalline e con tutta la colorata popolazione di un paesino toscano dei primi decenni del Novecento. Il caleidoscopio delle sue storie conduce il lettore per uno scenario campestre in cui la dimensione del reale, sfiorando quella del fantastico, evoca il sapore della favola.

 

 


Samuele Venturi
Ufficio Stampa Comuni di Figline e Incisa Valdarno
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