Sta coinvolgendo anche gli studenti il progetto promosso da Comune di Figline, Asl 10 di Firenze, Isis Vasari e Avo per facilitare la lettura di libri e la consultazione di materiale multimediale ai pazienti dell’ospedale Serristori.

L’iniziativa è partita da qualche mese e si chiama “Il tempo dell’attesa”, perché l’attesa in ospedale può essere lunga ed anche angosciante, ma spesso è proprio grazie ad azioni semplici che si riesce a dilatare il tempo e a rendere più leggeri i giorni di degenza. Finora la lettura tra i pazienti era garantita attraverso una biblioteca interna rifornita puntualmente dalla comunale “Marsilio Ficino” in collaborazione con l’Avo (Associazione Volontari Ospedalieri).

Ma da quest’anno – grazie anche alla donazione di un carrello itinerante da parte del Calcit Valdarno Fiorentino – i libri si muovono più facilmente tra le corsie “spinti” dall’entusiasmo e dall’allegria degli studenti dell’Isis Vasari: l’offerta prevede inoltre materiale multimediale come film, musica, e-book e tanti altri supporti che possono essere presi in prestito dai pazienti.

Ma non è tutto, perché a breve sarà implementato anche il servizio di lettura ad alta voce che, un po’ in sordina, va avanti da anni presso il reparto di Dialisi grazie al contributo volontario della dott.ssa Guerrini: tra le “voci narranti” adesso ci sono anche quelle degli studenti, che con i loro camici si cimentano nella lettura di libri al capezzale dei pazienti.

Tra qualche giorno il progetto sarà inoltre agevolato da una novità: i libri presi in prestito dai pazienti in ospedale potranno essere riconsegnati anche presso il supermercato Coop di Figline (via Ungheria) dove sarà posizionato un apposito box per il ritiro.

“Non basteranno sicuramente le parole per ringraziare gli ideatori di questa iniziativa e gli studenti che con tanta passione ed entusiasmo la stanno mettendo in pratica – hanno detto il sindaco Riccardo Nocentini e l’assessore alle Politiche sociali, Carlo Artini -. Questo progetto rappresenta per i ragazzi una esperienza di formazione davvero importante sotto il profilo umano, ma è anche un punto qualificante per il nostro ospedale, che ancora una volta mostra la sua propensione alla cura della persona a 360°”.