Sarà Alessandro Benvenuti l’ospite d’onore del tradizionale spettacolo che la Presidenza del Consiglio comunale di Figline promuove ogni anno in occasione della Festa della Repubblica.

Così per il 66° anniversario, sabato 2 giugno alle ore 21,30 piazza Marsilio Ficino ospiterà il “Recital irrequieto” di Alessandro Benvenuti con Antonio Gabellini e Vittorio Catalano, mentre a seguire saliranno sul palco l’Orchestra giovanile del Valdarno diretta da Franco Berti e la Corale Alessandri diretta da Paolo Mugnai.

Il programma della serata si concluderà con l'esecuzione dell'Inno alla Gioia e degli inni nazionali italiano, spagnolo, tedesco, rumeno e statunitense (in omaggio alle cittadine gemellate con Figline) accompagnati dal bellissimo spettacolo di fuochi d'artificio della Pirotecnica Soldi.

“Abbiamo deciso di svolgere comunque lo spettacolo perché è l’unico modo per fare qualcosa di concreto per le popolazioni colpite dal terremoto, alle quali va tutta la nostra solidarietà e quella del Consiglio comunale con cui abbiamo condiviso la decisione – hanno spiegato il sindaco Nocentini ed il presidente del Consiglio comunale Morandini -. Inizialmente si era deciso di devolvere le offerte della serata alle attività delle associazioni del territorio, ma visto quanto accaduto negli ultimi 10 giorni abbiamo ritenuto necessario destinarle alle popolazioni dell’Emilia, portando il nostro contributo concreto come facemmo nel 2009 dopo il sisma a L’Aquila”.

All’ingresso della platea sarà quindi posizionato un punto di raccolta per le offerte dei cittadini, mentre prima dell’inizio dello spettacolo sarà osservato un minuto di raccoglimento per le vittime del terremoto.
 

"Questo nostro appuntamento in piazza Ficino – ha commentato il sindaco Riccardo Nocentini – è ormai diventato un momento di festa al quale partecipano diverse centinaia di persone che tutti gli anni rimangono affascinate dalla bellezza dei fuochi d’artificio al ritmo dell’Inno di Mameli. A tutti questi cittadini e a quelli che non saranno con noi in piazza chiedo due minuti, ovvero il tempo di esecuzione dell’inno, per pensare ai sacrifici con i quali 66 anni fa è nata la nostra repubblica e a quelli che oggi tutti noi siamo chiamati a fare per uscire da questo brutto momento di incertezza e dare così un senso in più alla nostra storia e al nostro futuro”.