Migranti a scuola: stamani la chiusura della terza edizione del progetto

In classe un confronto su differenze culturali, integrazione e condivisione di esperienza. Intanto, si lavora già per il prossimo anno scolastico


Sono 8 i ragazzi del progetto “Migranti a scuola” che, questa mattina, si sono raccontati ai propri compagni di classe dell’Istituto Vasari di Figline. È lì che i richiedenti asilo hanno frequentato, da inizio 2018, i laboratori di cucina e di produzioni vegetali dell’indirizzo Alberghiero e Agrario di quello stesso Istituto, in attesa di ricevere lo status di rifugiato politico. Lo scopo, infatti, è quello di inserire i richiedenti asilo ancora in età scolare in percorsi professionalizzanti, in modo da favorire la comprensione linguistica italiana e inglese, la socializzazione, l’inclusione sociale e l’acquisizione di competenze spendibili in futuro nel mondo del lavoro, seguendo un metodo che è già stato sperimentato con successo nel 2015 e nel 2016. L’incontro di stamani, inoltre, rappresenta la conclusione di questo anno scolastico ed è servito non solo a parlare dell’esperienza personale dei migranti (in classe e durante il viaggio di arrivo in Italia) ma anche per permettere un confronto tra il contesto attuale in cui sono inseriti e quello di provenienza, con particolare attenzione per le abitudini alimentari e l’agricoltura tradizionale.  

All’incontro di stamani erano presenti: il dirigente dell’Istituto Vasari, Alessandro Papini, l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Figline e Incisa Valdarno, Ottavia Meazzini, e la docente referente del progetto, Simona Nocentini, insieme a tre mediatrici culturali (inglese, francese, bambara) e ai referenti dei Centri di accoglienza territoriali: Astrit Metha (Cenacolo), Sabina Pampaloni (Diaconia Valdese) e Romina Raspini (Cooperativa Cristoforo). 

Tornando al progetto “Migranti a scuola”, l’edizione di quest’anno (resa operativa tramite il protocollo d’intesa, firmato il 15 gennaio scorso) ha coinvolto due nuovi Centri di Accoglienza Straordinaria (in sigla CAS) presenti sul territorio. Oltre alla Cooperativa sociale il Cenacolo di Firenze (già firmataria nel 2015 e nel 2016, in qualità di gestore del Cas di Palazzolo, che ospita 24 migranti) e all’Istituto Vasari (che li accoglie nelle sue classi già dal 2015), hanno infatti aderito al progetto anche la Diaconia Valdese di Firenze e la Cooperativa Cristoforo di Pontassieve, rispettivamente in qualità di gestori dei Cas di Via Giovanni XXIII a Figline (che ospita 6 migranti) e di Poggio alla Croce (che ospita 30 migranti).

Si ricorda che, per Figline e Incisa Valdarno l’inserimento scolastico dei migranti rappresenta un’attività integrativa di un percorso di integrazione parallelo, ribattezzato Progetto Migranti, che già dal 2015 prevede che i richiedenti asilo di Figline e Incisa svolgano attività di volontariato accanto alle associazioni del territorio, all’ufficio Servizi Sociali e all’ufficio Ambiente del Comune.

Da 3 anni, quindi, i richiedenti asilo si rendono disponibili a ricambiare l’accoglienza ricevuta effettuando a titolo gratuito lavori di manutenzione su aree verdi della città, in qualità di soci dell’associazione di volontariato “Il Giardino”. 

"Per la seconda volta, concludiamo il progetto Migranti a scuola con un incontro dedicato agli studenti coinvolti. Siamo molto contenti di questo progetto, giunto alla sua terza annualità, sia per la risposta che abbiamo in aula tutti gli anni sia per la sinergia istituzionale che siamo riusciti a creare e ad ampliare, tra Comune, scuola e gli enti gestori dei Centri di Accoglienza Straordinaria territoriali – ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali, Ottavia Meazzini -. È importante per noi che il fenomeno migratorio venga affrontato dal punto di vista dell’integrazione e, quindi, cerchiamo di creare occasioni formative tra coetanei che, abbiamo visto, non lasciano indifferenti ma danno i loro frutti. È per questo motivo che siamo già al lavoro per programmare la quarta annualità e per ampliare il progetto, includendo un numero maggiore di classi rispetto alle 7 di quest’anno e cercando di farlo ripartire già ad inizio anno scolastico”.  

Questo progetto è un’importante occasione di scambio culturale tra gli alunni della scuola e i loro coetanei e ben si inserisce nella normativa vigente, in tema di educazione interculturale. L’iniziativa è costruita, infatti, in modo da sensibilizzare ai processi di accoglienza e integrazione – ha spiegato il dirigente scolastico, Alessandro Papini - prevedendo nelle aule del nostro Istituto attività che hanno come obiettivo quello di migliorare il livello di conoscenza degli studenti coinvolti sui temi legati al fenomeno migratorio, al sistema di accoglienza italiano e ai diritti umani”. 

 




 


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