02/05/2013 19:35

Comune Unico: primo incontro in Regione nel post-referendum

Stamani riunione con l'assessore regionale Buglie per fissare le prossime tappe verso la fusione


A gennaio arriverà il commissario. Poi, probabilmente a maggio, ci saranno le elezioni e così i nuovi comuni di Figline e Incisa Valdarno, di Fabbriche di Vergemoli e di Castelfranco Pianidiscò avranno i nuovi sindaci, le nuove giunte e i nuovi consigli nuovi. La metà rispetto agli attuali.

 

“E’ stato una scelta maturata dal basso e sicuramente un risultato positivo” ricorda in conferenza stampa l’assessore ai rapporti con gli enti locali della Toscana, Vittorio Bugli. “In comuni montani come il nostro il risultato dei referendum non era scontato ma i cittadini hanno capito i vantaggi che ne potranno conseguire. Ora la nostra prima preoccupazione riguarderà l’organizzazione dei servizi di prossimità, servizi postali compresi” sottolinea Oreste Giurlani, presidente dell’Uncem, l’unione dei comuni montani, e sindaco di Fabbriche di Vallico. “Abbiamo perso il primato del comune più piccolo della Toscana – aggiunge il collega di Vergemoli, Michele Giannini – Ora puntiamo ad abbattere tasse e aumentare i servizi”.

 

Da Castelfranco e Piandiscò il sindaco Rita Papi sottolinea come in fondo si tratti di un ritorno al passato: le due comunità erano infatti unite già sotto i Lorena e solo dopo il 1809 tornarono ad essere divise.

 

“Ad Incisa quando siamo partiti c’erano nei cittadini alcune perplessità: qualcuno temeva di diventare periferia ed essere di fatto annesso dalla più popolata Figline – racconta e confessa il vice sindaco Massimo Bigoni – Quelle paure in gran parte sono svanite ed ora dobbiamo lavorare tutti assieme per raccogliere ogni istanza e volgere in senso positivo tutte le potenzialità che avremo con la fusione”.

 

Il sindaco di Figline Riccardo Nocentini cita un aneddoto per farne una metafora. “Prima delle istituzioni – dice – da noi si sono mosse le squadre di calcio, con la nascita della Valdarno Footbal Club che conta oltre 350 ragazzi. Mi raccontava una mamma, a cui chiedevo come andava, che era felicissima: i ragazzi hanno stretto nuove amicizie e se prima, quando giocavano contro gli altri comuni fiorentini, perdevano sempre ora invece spesso vincono”. Un modo diverso per dire che l’unione fa la forza.

Ogni Comune che si fonde può contare oggi in Toscana su 250 mila euro l’anno per cinque anni di maggiori contributi regionali, fino ad un massimo di un milione di euro per fusione. A questi si aggiungono i finanziamenti dello Stato, che variano a seconda della popolazione e sono il 20 per cento, per dieci anni, dei trasferimenti erariali che gli stessi Comuni potevano vantare nel 2010. I Comuni che si fondono sono anche esentati per 3 anni dal rispetto del tetto del patto di stabilità e in questo modo possono far ripartire gli investimenti.

 

Qualche esempio. Il nuovo comune di Fabbriche di Vergemoli potrà contare, tra contributi regionali e statali, su 560 mila euro in più per ognuno dei prossimi cinque anni. A Figline e Incisa Valdarno le maggiori risorse in bilancio ammonteranno ad 1 milione e mezzo per ogni anno, ma potranno essere liberati anche 27 milioni di euro di investimenti bloccati finora dal patto di stabilità. Soldi che i Comuni in cassa avevano, ma non potevamo spendere. A Castelfranco e Piandiscò i contributi regionali e statali ammontano a 800 mila euro l’anno.


Samuele Venturi
Ufficio Stampa Comuni di Figline e Incisa Valdarno
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