25 Aprile: a Figline e Incisa Valdarno celebrata la Liberazione

L’omaggio itinerante ai caduti. Il vicesindaco Buoncompagni: ''La memoria sia un cammino ininterrotto''. Il presidente del Consiglio Cecoro: ''Ricordare oggi è doloroso, ma ancora più necessario''

Si è celebrata questa mattina la cerimonia per il 77° anniversario della Liberazione d’Italia dal nazifascismo. La commemorazione itinerante ha toccato diversi luoghi della Memoria a Incisa e a Figline. Si è aperta con la deposizione di una corona presso il monumento ai caduti in piazza Mazzanti, a Incisa, seguita dagli interventi di Federico Cecoro, presidente del Consiglio comunale del Comune di Figline e Incisa Valdarno, del vicesindaco Enrico Buoncompagni e di Cristoforo Ciracì, presidente della sezione Anpi “Aronne Cavicchi” di Figline e Incisa Valdarno.

Dopo l’esibizione musicale del Quartetto Schumann, le associazioni combattentistiche e d’arma hanno reso omaggio al cippo dedicato a Salvo D’Acquisto, nella piazza di Figline a lui intitolata. Il corteo si è poi riunito in piazza IV Novembre e ha proseguito in piazza Bianco Bianchi per deporre una corona alla targa in memoria dei caduti posizionata su Palazzo Pretorio, e quindi in piazza Averani, dove i Vigili del fuoco hanno deposto una corona alla casa natale di Giovanbattista Del Puglia. La celebrazione si è poi ripetuta davanti all’Albero dell’Universo, il monumento in via Sarri, a Figline, dedicato ai caduti di tutte le guerre, prima della deposizione di mazzi di fiori sulle tombe dei Martiri della Resistenza e al monumento ai Caduti di S. Andrea.

Quello della memoria è un cammino ininterrotto. Un anno fa, proprio durante questa stessa cerimonia, leggevamo commossi il messaggio inviato dalla senatrice a vita Liliana Segre alla città di Figline e Incisa Valdarno, di cui diventava cittadina onoraria. Poche settimane dopo veniva inaugurato il Sentiero della Memoria, un percorso attraverso i luoghi della Resistenza e fino al casolare Cavicchi, teatro dell’eccidio di Pian d’Albero. Il 27 gennaio scorso, Giorno della Memoria, sono state posate tre Pietre d’inciampo, le prime in Valdarno, al Brollo, in ricordo della famiglia Melauri che proprio lì venne arrestata e quindi deportata ad Auschwitz. Celebrare i valori della Resistenza e della libertà, tenerne viva la testimonianza, è un dovere civico oggi ancora più necessario”, commenta il vicesindaco Enrico Buoncompagni.

Celebrare la Liberazione proprio nei giorni in cui una terribile guerra d’aggressione fa strage di civili nel cuore dell’Europa è doloroso, ma a maggior ragione necessario. Sono passati 77 anni da quando le forze della Resistenza e degli Alleati misero fine all’occupazione nazifascista del nostro paese. Gli ideali di democrazia e uguaglianza che portarono alla rinascita dell’Italia e del mondo sono sotto attacco: oggi vogliamo ribadire con forza e senza distinzioni che su questi si regge la nostra comunità. Solo dalla pace può nascere una società libera”, spiega il presidente del Consiglio comunale Federico Cecoro.

Nella foto principale: i rappresentanti della Giunta e del Consiglio comunale durante la cerimonia. In foto: alcuni momenti delle celebrazioni.

 

Andrea Tani
Ufficio Stampa
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