Bekaert: stamani nuovo incontro al Ministero per parlare di reindustrializzazione

Sindaca Mugnai: "Rassicurazione, da parte del Governo, sull’introduzione della Cassa Integrazione. Tutto deve avvenire prima del 3 ottobre, termine ultimo per evitare i licenziamenti e salvaguardare il sito produttivo"


Si è tenuto questa mattina il nuovo tavolo di crisi sulla situazione dello stabilimento Bakert di Figline presso il Ministero dello Sviluppo Economico, a Roma, dove si è parlato delle sue prospettive di reindustrializzazione.

La Sindaca Giulia Mugnai ha spiegato che:

"Usciamo dall’incontro di oggi con la rassicurazione, da parte del Governo, dell’introduzione della Cassa Integrazione, tramite il decreto di cui si è tanto parlato nei giorni scorsi.

Riaggiorneremo questo tavolo una volta che quel decreto sarà pubblicato in Gazzetta  Ufficiale e che, quindi, se ne potrà leggere il testo e se ne potranno conoscere i contenuti, che serviranno a noi e  all’azienda per capire in che modo avviare gli ammortizzatori sociali.

È fondamentale che  tutto avvenga prima del 3 ottobre, termine ultimo per evitare i licenziamenti e per garantire ai lavoratori di rimanere dipendenti Bekaert. 

A quel punto, avremo un anno di tempo per continuare parlare di reindustrializzazione con soggetti credibili e capaci di mantenere produttivo lo stabilimento sul nostro territorio.

Quei 318 posti di lavoro devono restare in Valdarno, per i dipendenti di oggi e per quelli futuri, per evitare che, a fine ammortizzatori, si crei un deserto sociale nel nostro territorio".

All'incontro di stamani erano presenti il vice capo gabinetto del Mise, Giorgio Sorial, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, e il suo consigliere per i problemi relativi al lavoro, Gianfranco Simoncini, la Sindaca Giulia Mugnai, i sindacati e l'advisor nominato dalla multinazionale belga (azienda italiana Sernet) per attuare il piano sociale relativo alla dismissione dello stabilimento di Figline.

 A Roma stamani sono arrivati in pullman anche 180 lavoratori, che hanno continuato la loro mobilitazione davanti alla sede del Ministero per tutta la mattina. 

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