Demolizione ponte su Ponterosso: tribunale concede sospensiva

La sindaca Mugnai: “Quel ponte è pericoloso, l’interesse privato non può prevalere sulla collettività”

 

Il Tribunale superiore delle acque pubbliche ha concesso la sospensiva presentata dai proprietari del ponte sul torrente Ponterosso, sul quale pende un’ordinanza di demolizione contingibile ed urgente del novembre 2013. La pericolosità era stata accertata direttamente dalla Provincia di Firenze tramite la Polizia idraulica che, a seguito della ricognizione effettuata nelle ore immediatamente successive l’alluvione del 21 ottobre 2013, rilevò come la presenza del ponte avesse costituito impedimento al regolare deflusso delle acque, provocando l’esondazione e il conseguente allagamento delle aree adiacenti.

In particolare, la tracimazione del torrente causò il danneggiamento di 19 auto, allagamenti ad infrastrutture pubbliche tra cui il cimitero, a 75 residenze private e ad 8 attività produttive. Come riportato nell’ordinanza, gli accertamenti condotti dopo gli eventi meteo del 21 ottobre evidenziarono inoltre la pericolosità e l’incompatibilità idraulica del ponte privato, anche in considerazione dell’attuale assetto del sistema delle opere e difese idrauliche sul Ponterosso: nella fattispecie, si rilevò che la presenza del manufatto impedì il funzionamento della cassa di espansione “in quanto – si legge nell’ordinanza – la riduzione di portata a causa dell’esondazione ha ridotto il battente a valle a livelli sottostanti la soglia di sfioro”.


In conseguenza dell’inerzia del privato, il Comune ha tempestivamente avviato le procedure per la demolizione del ponte, ma ieri il Tribunale, dopo averla in precedenza rigettata per ben 3 volte, ha accolto la richiesta di sospensiva presentata dai proprietari del manufatto.


“E’ una situazione paradossale, un caso di burocrazia esasperante – ha commentato la sindaca Giulia Mugnai -. Non solo il Tribunale ha sospeso l’ordine di demolizione, ma ha perfino rinviato l’udienza di 15 giorni rispetto a quanto previsto.
Sono passati dieci mesi dall’ordinanza con cui si imponeva l’abbattimento e non è accettabile che oggi si metta a rischio l’incolumità dei cittadini per l’interesse di un privato e per le pastoie della burocrazia. Nei prossimi giorni invieremo al Tribunale un’ulteriore memoria per ribadire le argomentazioni già formulate, con l’obiettivo di risolvere il problema di una comunità che nell’ottobre 2013 ha subito ingenti danni”.

 


 

 

 


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