Eccidio di Pian d'Albero: la città commemora i suoi caduti

La sindaca Giulia Mugnai: “Il ricordo di Aronne e delle 38 vittime è il ricordo di una comunità intera”


Il senso del 70° anniversario dell’eccidio di Pian d’Albero è tutto in un’immagine, quella di due mani che si uniscono di fronte al cippo eretto in memoria di 39 persone che il 20 giugno 1944 furono brutalmente uccise dalle truppe nazifasciste. Sono le mani della sindaca Giulia Mugnai e di Giuseppina Cavicchi, sorella di Aronne, che a soli 12 anni trovò la morte proprio in quel casolare sulle colline di Figline, all’ombra di quegli alberi secolari che anche stamani imponevano un silenzio quasi irreale, suggestivo e ossequioso verso quei fatti tragici.


“Il ricordo di Aronne è il ricordo di una comunità intera – ha detto la sindaca -, ognuno di noi conosce la storia di Pian d’Albero, i racconti dei partigiani, le emozioni di chi è riuscito a sopravvivere a quella ferocia, come Giuseppina. Oggi, in questo 70° anniversario, ricordiamo con profonda e sincera gratitudine chi ha dato la vita per la Liberazione del nostro paese, per la libertà di ciascuno di noi”.


La cerimonia si è poi spostata a Sant’Andrea in Campiglia alla presenza del presidente del Consiglio comunale di Figline e Incisa Valdarno, Cristina Sinoni, dell’on. David Ermini, della consigliera regionale Vanessa Boretti, del delegato dell’Anpi Roberto Nistri e dei rappresentanti dei Comuni di Bagno a Ripoli, Greve in Chianti, Pontassieve, Reggello e Rignano. Nell’occasione è intervenuta anche Rachel Rennie, che ha portato il gradito saluto dei veterani della VIII Armata britannica che ha combattuto in Toscana durante la Seconda Guerra Mondiale.

 

 

 

 

 


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