Fusione Comuni: 5 anni senza Patto e certezza finanziamenti

Oggi l’incontro al Viminale, il sottosegretario: “Il Governo conferma gli impegni sulle fusioni”


I sindaci toscani dei comuni che si sono fusi nel 2013 hanno incontrato ieri il sottosegretario agli Affari interni e territoriali, Gianpiero Bocci, per richiamare l’attenzione del Governo sulle potenzialità e le criticità dei percorsi di fusione e integrazione amministrativa. Tanti i temi toccati, a partire dallo sblocco del patto di stabilità da estendere a cinque anni - provvedimento già approvato nel dl stabilità alla Camera e che attende il vaglio del Senato -, fino alla criticità del commissariamento, che limita l’azione amministrativa alla sola gestione dell’ordinario, eliminando la possibilità di dare da subito una spinta dinamica alla macchina comunale risultante dalle due organizzazioni precedenti.


Oltre a questi temi, i sindaci hanno richiesto la certezza di importo e di riscossione del contributo statale che per i più ha significato l’opportunità di chiudere il bilancio 2014 con investimenti importanti in conto capitale, infine hanno ribadito la necessità di specifiche particolari per i Comuni fusi che riguardino personale (introduzione di una figura di coordinamento) e pianificazione urbanistica.


“Vogliamo davvero che le fusioni siano un processo virtuoso di innovazione amministrativa e riqualificazione della spesa pubblica, che non significa semplicemente spendere meno, ma spendere meglio. Dobbiamo quindi dare gli strumenti giusti a quegli enti che come noi hanno intrapreso questa strada. I finanziamenti certi per i 10 anni previsti dalla legge, le norme specifiche per l’integrazione dei servizi e lo sblocco del Patto per 5 anni, sono tutti elementi imprescindibili per portare a compimento un percorso lungo e difficile, ma certamente vincente”, hanno commentato i sindaci presenti, rinnovando l’appello ai senatori toscani affinché l’estensione a 5 anni dello sblocco del Patto resti un punto fermo della legge di stabilità.


Queste misure servono ai Comuni già fusi per continuare ad innovare e diventano fondamentali per quelli che stanno provando adesso ad intraprendere la strada della fusione e che possono trovare uno spunto di riflessione e confronto nell’esperienza di Castelfranco Piandiscò, Pratovecchio Stia, Crespina Lorenzana, Fabbriche di Vergemoli, Scarperia e San Piero a Sieve, Figline e Incisa Valdarno, Casciana Terme Lari.


Il sottosegretario Bocci, insieme al direttore centrale della Finanza locale, Giancarlo Verde, ha raccolto le sollecitazioni dei sindaci annunciando un momento di studio e approfondimento sulle fusioni
che si terrà nei prossimi mesi e servirà ad ottenere un quadro complessivo e analitico delle fusioni in Italia. Infine ha rassicurato un impegno specifico sulle richieste dei sindaci e, più in generale, sulle fusioni di Comuni, punto fermo del riassetto istituzionale anche nell’agenda del Governo.

 

 

 


«Torna alla lista