Fusione Comuni: al Viminale le richieste dei 7 sindaci toscani

Domani a Roma l’incontro con il Sottosegretario Bocci per discutere di nuove agevolazioni


A quasi un anno dalla fusione che ha interessato i loro Comuni, i sindaci toscani di Castelfranco Piandiscò, Pratovecchio Stia, Crespina Lorenzana, Fabbriche di Vergemoli, Scarperia e San Piero a Sieve, Figline e Incisa Valdarno, Casciana Terme Lari incontreranno il Sottosegretario del Ministero dell’Interno, Gianpiero Bocci, che già nel 2013 seguì le tappe di avvicinamento verso la nascita di questi nuovi enti.


Domani quindi un nuovo incontro. Per tracciare il bilancio del primo anno, ma soprattutto per focalizzare l’attenzione su 6 punti precisi: estensione dello sblocco del Patto di stabilità da 3 a 5 anni (su questo c’è già un emendamento del Governo al Ddl Stabilità); minore riduzione del Fondo di solidarietà comunale; certezza sull’erogazione e sugli importi del finanziamento statale annuo spettante per 10 anni ai Comuni giunti a fusione; deroga sulle norme riguardanti personale ed assunzioni, per permettere all'ente di dotarsi di almeno una figura di coordinamento che serva a riorganizzare la macchina comunale nelle prime fasi immediatamente successive alla fusione; revoca del periodo di commissariamento del Comune giunto a fusione; agevolazione dell’inserimento di specifiche tecniche che riguardino i Comuni giunti a fusione all’interno delle L.R. sull’Urbanistica, in modo da avere gli strumenti necessari per ripensare sia i luoghi che le vocazioni di un territorio unito.


Dunque un incontro in cui poter approfondire il tema della fusione dei Comuni in senso ampio, in cui definire i destini degli Enti già fusi, ma anche rilanciare percorsi che garantiscano una strada più in discesa a chi andrà a fusione.


“Sentiremmo di aver perso un'occasione di cambiamento per il Paese se un giorno, forse neanche troppo lontano, la fusione dei Comuni diventasse solo ed esclusivamente uno strumento per sfoltire gli enti in nome della spending review – ha commentato Giulia Mugnai, sindaca di Figline e Incisa -. L’argomento è molto complesso e va ad incidere in modo significativo su storia e tradizioni di intere comunità, sulla rappresentatività della democrazia, sull’erogazione dei servizi al cittadino. Riteniamo quindi debba esserci un approfondimento che ne affronti ogni aspetto, con l’obiettivo di compiere quella piena e vera semplificazione amministrativa che i cittadini richiedono alle istituzioni”.

 

 


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