La Provincia lancia un concorso d'arte al femminile

Il bando scade il 30 novembre ed è riservato alle donne tra i 18 e i 40 anni d'età

Arte: singolare, femminile. Tre parole rappresentano in estrema sintesi l’idea alla base del concorso “Artemisia Gentileschi”, che prenderà ufficialmente avvio domani da Palazzo Medici Riccardi, in occasione della Giornata Internazionale della donna. La competizione artistica è aperta alle donne di età compresa tra i 18 e i 40 anni, residenti a Firenze e provincia. Un concorso che Palazzo Medici Riccardi ha organizzato per valorizzare la sensibilità femminile nel mondo delle arti e per segnare un altro passo nel contrasto alle discriminazioni di genere. In premio, undici giorni di esposizione a Palazzo Medici Riccardi nei giorni compresi tra l’8 e il 18 marzo 2012.
“Lo sguardo delle donne è incline a vedere bellezza ed arte anche nella quotidianità, nelle piccole cose, nei gesti usuali – affermano il Presidente della Provincia Andrea Barducci e l’Assessore provinciale alla Cultura Carla Fracci –. Ci interessa approfondire il tema della parità tra i sessi ed affrontare l’emergenza delle discriminazione di genere da ogni punto di vista, anche nell’arte, ispirandoci ad una donna moderna come Artemisia Gentileschi. Una iniziativa che vuole anche dare una scossa di contemporaneità a Firenze e al suo territorio”.
E’ possibile iscriversi e partecipare al concorso singolarmente o in gruppo. Largo alle tecniche e alla creatività: si può competere infatti con opere di pittura, scultura, fotografia, video, installazioni e con qualsiasi altra forma di espressione artistica figurativa. Per la pittura, è possibile realizzarle in piena libertà stilistica e tecnica (olio, tempera, acrilico, inchiostro, vinile, acquerello, grafite, matita, collage, etc.) e su qualsiasi supporto (tela, carta, legno, plastica, ferro, etc.). Per la scultura e l’installazione, è accettato qualsiasi materiale organico o inorganico. Le opere possono anche avvalersi di suoni, luci, video e movimenti meccanici o elettrici. Queste le indicazioni per i video e le fotografie: i video devono avere una durata minima di 5 minuti e una massima di 15 minuti; per le fotografie, bisogna inviare un massimo di 5 immagini stampate su carta. Tutte le opere presentate devono essere inedite, ossia mai pubblicate non solo in volume, ma neppure in internet o su riviste cartacee.
Le domande di partecipazione al concorso devono arrivare in Palazzo Medici entro il 30 novembre 2011. La scadenza per il recapito delle opere è tassativamente fissata per le ore 13.00 del 31 dicembre 2011.
Alla vincitrice del concorso saranno offerti undici giorni di esposizione a Palazzo Medici Riccardi nel periodo 8-18 marzo 2012 ed un rimborso spese di 3.600 euro per il trasporto delle opere, l’allestimento della mostra.
Tre donne valuteranno le opere delle artiste fiorentine: Cristina Acidini (Soprintendente per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze), Giuliana Videtta (Direttore dell’Accademia di Belle Arti di Firenze), Laura Lombardi (giornalista de “Il giornale dell’arte”).
Dalle tre giurate è giunto un plauso partecipato all’iniziativa, che rientra a più ampio raggio nella campagna della Provincia di Firenze contro tutte le discriminazioni, compresa quella di genere, Libertè, Fraternitè, Differenza. Le opere saranno valutate secondo i seguenti parametri: coerenza con le finalità del concorso, correttezza delle informazioni contenute, qualità dell’opera realizzata; componenti di originalità e creatività.
Simbolo e ispirazione del concorso è Artemisia Gentileschi, presa a simbolo dello stretto rapporto tra arte e femminilità. Unica tra le donne del suo tempo ad “esercitare l’arte della pittura” nella turbolenta Roma del diciassettesimo secolo. Al suo nome è legato il primo processo per stupro intentato vittoriosamente contro l’uomo che le aveva strappato l’onore e la dignità costringendola a subire, con menzogne “riparatorie”, violenze continuate e di ogni natura. Nel 1612, Artemisia dopo la vicenda dello stupro e il relativo processo, che destò scalpore nella Roma dell’epoca, si trasferisce a Firenze e sposa il fiorentino Pierantonio Stiattesi. Viaggia molto tra Roma e Firenze, realizzando una serie di opere – come la Maddalena e la Giuditta e Oloferne di Palazzo Pitti.

 

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