A scuola l’orto è Bio: l’inaugurazione stamani con Slow Food

A realizzarlo 150 ragazzi della “Del Puglia”, insieme ad altre realtà del territorio. Il progetto è dedicato all’insegnante Roberta Di Marco


Realizzare un orto puntando sulle specie orticole tradizionali della vallata. È il risultato del progetto “L’orto di Roberta. Orto in condotta”, inaugurato questa mattina alla scuola Del Puglia di Figline (piazza Aldo Moro, Figline) alla presenza di Barbara Bucciolini, dirigente scolastica dell’Istituto Comprensivo di Figline, della Sindaca Giulia Mugnai, degli insegnanti e degli alunni della scuola (tra i 6 e gli 11 anni) coinvolti nel progetto. Sono circa 150, infatti, i ragazzi che stamani - guidati dal maestro Massimo Peretti – hanno piantato le specie orticole tradizionali della vallata, realizzando così un orto repertorio della biodiversità locale. 

Il giardino nasce per commemorare, in seguito alla sua prematura scomparsa, l’insegnante Roberta Di Marco, esempio di dedizione verso gli alunni più in difficoltà della scuola “Del Puglia”. 

A promuovere il progetto sono: la Comunità Slow Food del Giardino di Roberta, che ha raccolto i fondi e che - insieme all’ufficio Ambiente del Comune di Figline e Incisa Valdarno - ha fornito il supporto tecnico per la sua realizzazione; la Foresta Modello delle Montagne Fiorentine, che ha fornito le strutture dell’orto; le aziende “l’Orto di Vaggio” di Reggello e  “Radici” di Loro Ciuffenna, che hanno fornito le piante e il materiale genetico; le Condotte Slow Food del Valdarno, impegnate nella formazione degli insegnanti e nella parte educativa rivolta agli alunni. 

Oltre all’orto figlinese, l’associazione Slow Food – che ha tra i suoi obiettivi l’educazione ambientale e alimentare e che ha individuato nell’orto scolastico un valido strumento formativo per grandi e piccini- il 10 giugno partirà per il Marocco, dove realizzerà un’iniziativa gemella. Il progetto, inoltre, prevede il sostegno della filiera agricola locale marocchina e l’introduzione di un presidio Slow Food del Piccolo Farro e del network Terra Madre, a beneficio della salvaguardia della biodiversità locale di cui l’orto sarà strumento di consapevolezza locale. 

 

 


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